In un mondo dove tutto è omologazione, bisogna avere il coraggio di esprimere la propria diversità. Ma oggi il diverso non è un’opportunità, ma qualcosa che spaventa ed ecco perché l’omologarsi è rassicurante. Ma sapete cosa crea “omologazione”? L’attesa di qualcosa di perfetto! È proprio così! Se si aspetta che arrivino le condizioni perfette diventa tutto più difficile. Se non si raggiunge l’ideale non resta che essere “normali”! Bisogna avere il coraggio di essere “eccezionali” per essere felici! È proprio accettando la propria particolarità che è possibile raggiungere un certo livello di soddisfazione e autonomia.
È una specie di scala:
1 Molti disoccupati desiderano un impiego per sentirsi come le persone che hanno un lavoro.
2 Una parte dei lavoratori si lamentano del proprio impiego e vorrebbero diventare dei direttori.
3 Alcuni direttori vivono male le responsabilità e spesso pensano: “Chi me lo fa fare? Quasi quasi… torno alla mia vita tranquilla da impiegato. (Ma difficilmente lo realizzano)”.
Effettivamente sentirsi diversi è fonte di disagio esistenziale, ma questa condizione deve essere trasformata e vissuta in una potenzialità di arricchimento! Partiamo dal fatto che, per quanto possiamo essere simili, siamo tutti unicamente irripetibili. Nessuno può essere uguale ad un altro essere umano! L’errore è proprio quando, nel riconoscere ciò che ci differenzia dall’altro, ci consideriamo inferiori. Ecco che si scatena la paura dell’altro (o fobia sociale), il panico, l’infelicità, la sensazione d’inadeguatezza, il disadattamento e l’insieme dei conflitti interiori. In questo modo la nostra particolarità finisce per diventare il nemico principale. Bisogna liberarsi da questo pensiero ed accettare a priori che siamo diversi per forza. Basta pensare al fatto che noi ci adattiamo alle stagioni: a seconda del periodo cambiamo i nostri abiti! Siamo diversi pur restando noi stessi.
Ogni giorno cerchiamo di conquistare ciò che ci serve, ciò che desideriamo o semplicemente il consenso di qualcuno. Ogni giorno ci lasciamo indietro sudore, lacrime e sacrifici che abbiamo disseminato nel nostro cammino per costruire la persona che siamo oggi! Proprio per rispetto a ciò che faticosamente è stato raggiunto che dobbiamo valorizzare la nostra diversità e ripeterci ogni giorno: “sono diverso da te e posso essere solo uguale a me stesso”! Solo così ascolteremo il presente e ci renderemo conto che è impossibile premere il “rewind”!
Dott. Paolofabrizio De Luca
Psicologo - Psicoterapeuta - Consulente Tecnico d'Ufficio Tribunale di Napoli.
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