Soffocati dal panico? Ascoltiamo il suo messaggio profondo!

L'attacco di panico è il tentativo dell'inconscio per infrangere le sicurezze apparenti. Una manovra mentale verso la consapevolezza delle più autentiche parti del sé. Il panico è spesso solo la punta dell'iceberg, un sintomo superficiale. Esso nasconde l'assenza di consapevolezza di un disagio ben più profondo e inconsciamente negato. Può far emergere fantasie inespresse, idee che si temevano di realizzare, difficoltà relazionali castranti. L'inconscio tenta di destrutturare le rigidità che ci siamo creati per riportarci alle sensazioni di libertà oramai intrappolate in schemi razionali. Il panico è anche un amico schietto e sincero che tenta di ricondurci alla libertà più autentica. Un'energia che contiene nel suo dna il codice del benessere.

 

Come riconoscerlo

Un intenso senso di agitazione e tensione che si presenta improvvisamente nel corso della giornata e che si associa ad un'accelerazione del battito cardiaco con respiro affannoso e sensazione di mancanza d'aria. La mente è terrorizzata da una sensazione di pericolo imminente. Opporsi a questa forza è l'errore più comune. È utile accogliere quest'impeto energetico e lasciargli invadere le abitudini e i nostri schemi mentali. Il panico sembra una morte simbolica che, in realtà, cerca di portarci verso un modo di vivere più autentico che dia più spazio ad istinto ed emozioni.

Come prevenirlo

Prevenire il panico è un aspetto molto più naturale di quanto sembra. "Naturale", tuttavia, non vuol dire "semplice". È indispensabile disidentificarsi da ruoli, aspettative, pretese, prove di "maturità", processi di razionalizzazione. Liberando istinti ed emozioni il panico non ha necessità di bussare alla porta della nostra anima. Ci sono persone che imparano a conviverci per anni perdendo il contatto con la loro naturalezza, smarrendo anche la speranza di uscirne. Tentano di razionalizzare il dolore e, in questo modo, fortificano proprio le dinamiche profonde che lo hanno generato. La prima consapevolezza, da raggiungere in terapia, riguarda l'adeguatezza degli stili di vita che stiamo conducendo. Quanto sono adatti e sostenibili per noi? Quanto stiamo rendendo complessa la nostra esistenza?

Cosa pensa chi lo ha superato

Chi soffre di ansia e panico parla di loro come mostri terribili, quasi insuperabili. Coloro che sono riusciti a comprendere il senso del panico ne sono usciti e lo descrivono diversamente. Per qualcuno il mostro si trasforma in una risorsa che risolleva da una vita stagnante. Per altri, come Riccardo, il panico è stato un amico che lo ha salvato dall'infelicità. Antonella ha sofferto e vissuto di panico per 12 anni, ma dopo due anni di terapia, oggi lo descrive come "il suo ex compagno di vita". La proteggeva dagli altri e dal mondo al punto da toglierle il fiato. Oggi si sente libera di essere se stessa e si è costruita una nuova vita semplice e ricca di contatto con la natura.

domenica 07 luglio 2013

Le Vie del Benessere

Dott. Paolofabrizio De Luca
Psicologo - Psicoterapeuta - Consulente Tecnico d'Ufficio Tribunale di Napoli.
Studio in via G. L. Bernini 76 presso il Centro DEP - 80129 Vomero - Napoli. Tel. 3518112572
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