Quando si presentano gli attacchi di panico vuol dire che c’è un blocco energetico dentro di noi. Ecco che l’energia accumulata non fluisce più adeguatamente e si accumula sino a manifestarsi attraverso la crisi. La cura è liberare queste energie.
Spesso il panico ha origini antiche ed esprime proprio il timore di qualcosa di interiore, derivante da vissuti negativi annientanti come possono essere violenze fisiche o psicologiche, episodi di bullismo, rapine, litigi importanti tra genitori, calamità naturali, incidenti stradali ed altri ancora.
Questi contenuti negativi rimossi generano la paura di guardarsi dentro ed allontanano sempre più il soggetto dal fare introspezione. Nella sua ambivalenza, il DAP può annientare ma contiene l’invito, per chi ne soffre, di cambiare il proprio stile di vita e raggiungere una completezza personale, mai vissuta fino a quel momento. Non sempre il panico ha origini traumatiche. Può presentarsi anche come tentativo dell’inconscio di infrangere gli schemi che la persona ha radicato nella propria esistenza. In questi casi non serve lo psicofarmaco, ma il coraggio di cambiare il proprio comportamento standard che ha intrappolato l’energia, intesa come libido. Per C.G. Jung, la libido è una forma di "energia psichica" che rappresenta per l'uomo una vera e propria "spinta vitale", che non si delimita esclusivamente all'ambito sessuale.
Come vincere gli attacchi di panico
Può sembrare strano ma per vincere il panico lo si deve “vivere fino in fondo”. L’ansia è un’energia vitale devastante; arriva per farci sentire che siamo vivi, nel senso che "assecondarla ci fa vivere". L’ansia arriva, e se cogliamo il senso del suo intervento, quando svanisce, ci restituisce equilibrio e armonia. Se non accogliamo l’ansia, l’energia vitale resta intrappolata, spegnendoci. Comprimere la linfa vitale, o libido, fa si che al nostro corpo diventano necessari gli attacchi di panico, che almeno consentono di farla emergere, anche se in un modo critico e squilibrante. Cosa possiamo fare per superare il blocco retrostante al panico? Utilizzare una delle nostre porte espressive (la creatività, l’attività fisica, la passione, il “perdono” o la socializzazione). Tali porte consentono alla libido di defluire e disinnescano gli attacchi di panico, che svolgevano la funzione di compensare questo vuoto espressivo. Il panico vuole condurci a vivere pienamente. Chi soffre di panico deve interrogarsi su quale porta espressiva è chiusa da troppo tempo ed ha prodotto un ingorgo energetico oppure quale altro varco può liberare la libido. La creatività consiste nel realizzare qualcosa dal nulla, come un quadro, un dolce, un sonetto, un brano musicale o qualsiasi azione che ci caratterizzi in modo unico ed armonico con la nostra natura. L’attività fisica sportiva, al pari della sessualità, permette di canalizzare pienamente la libido attraverso il corpo e sbloccare le tensioni presenti. La passione è quell’interesse forte che ci caratterizza e ci fa star bene, spingendoci, andando oltre ad ogni programma, a realizzare ciò che amiamo davvero. Spesso una passione ci offusca e non ci rende obbiettivi, ma è la via maestra per la realizzazione dei nostri desideri e, qualche volta, ci consente di raggiungere risultati meravigliosi, contro ogni previsione. Il “perdono” è un atto che, se autentico, può farci tornare in pace con la nostra Anima e superare i sensi di colpa che ci tengono frenati intrappolando l’energia. La socializzazione può rappresentare un modo per canalizzare nel mondo le nostre energie. Spesso teniamo per noi le nostre energie e le nostre risorse perché siamo attaccati alla materialità e la paura di rimanere senza niente tende a farci isolare. La relazione con l’altro è un modo per viverci pienamente e condividere la nostra Anima. Quando investiamo le nostre energie verso aspetti che sentiamo realmente nostri possiamo vincere gli attacchi di panico e realizzare la nostra vita in modo pieno, soddisfacente ed essere felici.
Dott. Paolofabrizio De Luca
Psicologo - Psicoterapeuta - Consulente Tecnico d'Ufficio Tribunale di Napoli.
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