La danza nuoce gravemente alla salute?

Il titolo è intenzionalmente provocatorio! Negli ultimi anni, ho seguito in terapia 18 ballerine e 4 ballerini, alcuni professionisti ed altri studenti. Pur essendo convinto che la danza sia uno strumento fondamentale per l’espressione della persona nella sua natura psicosomatica, ho riscontrato una costante: il vero problema sono le insegnanti. Persone che arrivano in psicoterapia perché sono vittime dei loro insegnanti di danza. Molti ragazzi e ragazze si avvicinano a questa disciplina con il giusto entusiasmo, per poi trovarsi di fronte ad insegnanti che insultano o denigrano al minimo errore, e che generano disturbi psichici, come ansia, panico, fobia sociale ed istigano inconsapevolmente all’anoressia.

Tra le frasi traumatiche mi sono state riferite le seguenti: “Sei un’impedita”, “Se non diventi solo ossa non ballerai mai”, “Sei un pachiderma” (Ad una ragazza di 42 kg, alta 160 cm), “Hai le gambe storte”, “Fai schifo”, “Sei un’inetta”, “Se non smetti di mangiare ti cacciamo via”. Ragazze di taglia 36-38 che hanno paura di toccare cibo e che vivono gli allenamenti come fossero un patibolo. Molte persone si sentono, dopo anni di vessazioni, obbligate a subire tutto per giungere all’ambito diploma. Scatta un meccanismo pericoloso per il quale avendo iniziato un percorso, che generalmente dura 10 anni, vale la pena terminarlo. Ma chi lo dice? Credo che in tutte le discipline il messaggio da passare dovrebbe essere “l’importante è divertirsi e sentirsi bene”! Per fortuna esistono anche insegnanti che sono considerati: “meravigliosi”, “competenti”, “rispettosi” e che oltre a dare consigli tecnici forniscono suggerimenti per la vita ed aiutano lo sviluppo psichico. Credo che servirebbe il coraggio di abbandonare i “cattivi maestri”. Cosa farebbe quel maestro se non avesse più allievi? Forse inizierebbe ad interrogarsi sul perché nessuno più lo segue e cambierebbe l’approccio all’insegnamento. Serve coraggio per cambiare scuola, ambiente, amici, ma credo che la danza, così come tutte le discipline sportive, devono essere occasioni di crescita non solo tecnica, ma soprattutto personale. Serve essere pratici ed abbandonare ambienti e relazioni che si esprimono solo nella “tossicità”. La crisi può portare ad incontrare persone che amano il loro lavoro e riescono a formare eccellenti ballerini o campioni, nel completo rispetto della persona, nel suo essere uomo, donna ed essere vivente che è sensibile alle emozioni!

Paolofabrizio De Luca

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lunedì 29 febbraio 2016

Le Vie del Benessere

Dott. Paolofabrizio De Luca
Psicologo - Psicoterapeuta - Consulente Tecnico d'Ufficio Tribunale di Napoli.
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